giovedì 8 gennaio 2009

Ah, la bel vie !


Devo scusarmi con "tutti" i miei lettori. Ultimamente non sto scrivendo per niente, forse perchè sto davanti al computer a scrivere la tesi con orario d' ufficio 9-18, e sinceramente, alla fine della fiera, quando stacco di tutto ho voglia, meno che di scrivere ancora. E dire che di cose da dire ne avrei !
Prime fra tutte le mie considerazioni sul viaggetto parigino. E allora cominciamo !
Il viaggio comincia sotto i migliori auspici, in uno scompartimento con cuccette: i posti sei, noi tre. I rimanenti posti erano occupati da: una giapponesina terrorizzata dalla nostra presenza (credo in particolare dalla faccia da maniaco di Luca), che non ha detto mezza parola, nonostante i nostri molteplici tentativi di metterla in mezzo; e due padri di famiglia con famiglia (per l' appunto) al seguito, in un altro scompartimento, peccato solo che le mogli/madri sembravano del tutto incapaci di mantenere tranquilla la figliolanza, che ogni tre per due entrava nel nostro scompartimento a scassare i cabbasisi. Noi cerchiamo di dimenticare il trambusto bevendo mignon di Johnny Walker etichetta nera e una bottiglia di lambrusco da 1,5 lt, di quelle col tappo a vite, praticamente cocacola alcolica.

A Parigi, apena arrivati dopo 14 orette di viaggio, ci accoglie una temperatura giovane: fanno 0 gradi alle 11 del mattino. Con supponenza ed un filo di misoginia (le ragazze dicono che è freddo ?! tsk, tsk, per noi maschietti ci vuole ben altro) nessuno si era portato guanti e sciarpe, che sono stati il primo acquisto in terra francese.
L' amica dell' amico che ci ospitava ci viene a prendere alla stazione, e ci porta a casa, in una ridente banlieu di nome Colomb, che abbiamo scoperto in seguito essere conosciuta in francia come "la capitale dell' hasish" !
L' amica dell' amico vive in casa con un simpatico meticcio a nome Bounty (da pronunciarsi Buntì), con almeno due terzi di sangue di cane da caccia nelle vene, che puzza come il mio cane, pur essendo grande un quinto, ed ha una passione mortale per i maglioni, specie quelli di cashmire, che mastica con un allegria che, non fosse per il danno economico, sarebbe persino contagiosa.
Detto ciò, colazione in grande stile con quintali di crepe, e via verso Parigi.
E qui tutto cambia, io dimentico i disagi e mi innamoro come un ragazzino. Giro per la città a naso in su (ma anche a destra e a sinistra), terrorizzato che i miei occhi possano perdere qualcosa di quello spettacolo meraviglioso. Decido che non ci sarà pietà: sveglia tutte le mattine alle sette e trenta, no matter quello che si è fatto la sera precedente, e si esplorerà quanta più città si potrà, e si mangerà nelle brasserie, si compreranno dolci e quiche nelle boulangerie e si prenderanno litrate di vin chaude nei cafè che affollano quelle splendide strade.
Parigi ha ricambiato il mio amore, mostrando sempre la sua faccia migliore, assolata, allegra, magica, fino alla consumazione dell' atto: una specie di orgia estetica consumata all' ultimo piano delle scale mobili del Centre Pompidu, Parigi ai nostri piedi, il tramonto, un intera galleria ricchissima di opere contemporanee visitata (che, se volete la mia, alla Tate di Londra gli piscia in testa !), pronuncio la frase che credevo sarebbe stata immediatamente cassata "Comunque Parigi, è più bella di Roma"...dai miei compagni di viaggio silenzio, e "ohhhhhhh" ammirati guardando fuori dai vetri, credo fossero daccordo con me, almeno in quel momento !
Insomma, la città mi è piaciuta assai, e mi ha confortato in alcune considerazioni che avevo fatto dopo la visita a Londra: in Italia non esiste una vera metropoli, persino Milano, molto più europea e metropoli di Roma (ma molto molto più brutta !) non è nenache paragonabile alle grandi città europee, noi ci lamentiamo dell' immigrazione, ma in realtà non sappiamo neanche cos è l' immigrazione, a Colomb eravamo spessissimo gli unici bianchi sui mezzi, le altre città europee non hanno paura dell' arte e soprattutto dell' architettura contemporanea: il suppostone a Londra (ora non ricordo il nome vero, ma chi l ha visto capirà subito a cosa mi rifersico), il Centre Pompidu e l' intervento al Louvre (quello delle piramidi in acciaio e vetro), queste città non hanno paura di continuare a lasciare cose per chi verrà dopo. Noi no, sembriamo fermamente convinti in Italia che qualsiasi edificio tirato su dopo il 1920 non possa e non debba avere alcuna funzione estetica, se fa cagare è uguale, tanto è nuovo, e noi invece vogliamo solo l'antico noi ci sguazziamo nell' antico, ci riteniamo incapaci di lasciare qualcosa di bello ai posteri come fecero i romani, i principi rinascimentali, i papi, i padri della patria...e questo mi fa un sacco di tristezza.
Detto ciò non so a quando il prossimo post, vi prego di aver pazienza e di capire che al momento, "teso per la tesi", faccio quel che posso, come sempre vi saluto e sono...

11 commenti:

Artemisia ha detto...

Che bella Parigi! Si', anche a me piace molto di piu' di Londra. Pero', ragazzo mio, al freddo ce dovevi pensa'! Un conto e' il viaggettino casa-dipartimento, un conto e' star fuori tutto il giorno!
Sono d'accordo anche sul coraggio delle nuove architetture.
In bocca al lupo per la tesi!
Un abbraccio,
Artemisia

Anonimo ha detto...

E le femmine?

Belphagor ha detto...

@Arte:crepi, e son contento di trovare qualcuno che la pensi come me sull' architettura contemporanea
@Alianorah:carissima ali, tu ti lamenti dei tuoi 2 di picche, ma dovresti sapere che c è sempre chi sta peggio. Mettiamola così, le francesi sono come le opere del louvre (almeno per me): molto belle da osservare, ma non ti puoi avvicinare a meno di un metro e mezzo !
Per dirla breve:ho fatto un sacco di foto ;) !

ska ha detto...

Hai avuto coraggio ad andare a Parigi a Gennaio: io ci sono stata lo scorso anno a metà aprile e... nevicava!
Sono d'accordo con le tue considerazioni contrastive su Parigi e le nostre metropoli italiane. Anch'io, romana, mi sono trovata a commentare con la mia amica "Parigi è più bella di Roma". Ho abbandonato quell'antipatico (macchiettistico, ma antipatico) campanilismo romano, e non ho potuto non riconoscere che ci sono città in cui si respira qualcosa di più che storia antica di migliaia di anni di cui, sia ben chiaro, mi vanto anch'io, ma che non basta a fare una metropoli. Penso anche a Berlino, che non è "bella fuori", ma... per me indimenticabile. Senti che in alcune città europee c'è un fermento, un movimento, uno scambio culturale che qui da noi è impensabile. E sono d'accordo anche sulle tue riflessioni sull'architettura.

Anonimo ha detto...

ci manchi già, sappilo :o)

Anonimo ha detto...

ma come siete carucci!



pero' roma e' roma e parigi e' parigi e sono belle entrambe.....spirito da emigrante nostalgica? puo' darsi.

enjoy!

valeriascrive

Anonimo ha detto...

quanto al SUPPOSTONE di Londra, mio figlio (che ora vive là) mi ha descritto un grande edificio FALLIFORME adibito ad uffici, credo gli uffici del municipio
Sarà quello?

Belphagor ha detto...

@anonimo:esattamente quello, in realtà il palazzo ha anche un nome, ma nel mio cuore resterà per sempre "il suppostone" !!

Anonimo ha detto...

ma il fatto che il primo a sinistra sia il meno coperto di tutti è da collegare a quel fastidioso etilismo che lo affligge?!? :o)

Belphagor ha detto...

Belphagor ha detto...

e l avresti dovuto vedere stasera, l amico etilista, quando ha saputo che non avrebbe dovuto guidare...