lunedì 17 novembre 2008

La Volontà di Potenza


Ma uno:non sa quello che vuole, non vuole davvero ciò che vuole, o non lo vuole abbastanza ?

14 commenti:

Anonimo ha detto...

poi a casa me la spieghi :o)

Crazy time ha detto...

se ci pensi non e' che la differenza sia parecchia. "non volere" o "non volere abbastanza" sono simili, dopo tutto.

Belphagor ha detto...

@crazy time:secondo il senso comune è vero, ma per il signore ritratto sopra il post la differenze fra le due cose era invece fondamentale, e forse aveva ragione...

Anonimo ha detto...

Non sa quello che vuole ma lo vuole tutto, davvero, così davvero da rubarlo ad altri, altri che quando sono senza mostreranno con le loro mani vuote che egli certamente vuole—quello che mai saprà è se è ‘il tutto’ quel che ha, quel tutto che quando egli dice ‘è mio’ subito diventa un ‘mai abbastanza’, io credo.
E il dubbio della certezza sarà il suo dolore.
coccoina

Belphagor ha detto...

@coccoina:credo non ci sia nulla di male a volere intensamente qualcosa, e a competere per ottenerlo, anche a discapito di altri, se i mezzi utilizzati sono giusti e non c è prevaricazione. Anzi, credo che a volte a non perseguire i propri obbiettivi si faccia più male che bene, specie quando travestiamo la nostra viltà da solidarietà, creando un infelice di più !

Anonimo ha detto...

Tu dici Volontà di Potenza e VdP qualcosa al di là del non esserci niente di male a volere intensamente qualcosa credo significhi: da qui la mia interpretazione di cosa atta non a soddisfare un fine necessario e legittimo, ma a volerlo e di potere (che anch’essa cosa sembra sia legittima, date le regole in uso)—e nessuna maschera mi necessita a fingere solidarietà: perché io solidarietà ‘lo nacqui’, come dice Totò.
C’è un qui pro quo, suppongo.
coccoina

Belphagor ha detto...

La nietzchiana "Volontà di Potenza", colpevolmente travisata da (per una volta) "cattivi alunni" (che il povero Federico tutto era ma non un cattivo maestro) è passata per "desiderio di potere", e invece no, la volontà di potenza è volere ciò che si vuole, la volontà di avere volontà...

Crazy time ha detto...

la volonta' di potenza e' l'affermazione ultima e disperata dell'amore per la vita e del coraggio di viverla. Invece di soccombere alla finitudine e alle miserie della condizione umana, si risponde con un 'piu' vita'. Qui sta la volonta di potenza, non e' prevaricazione, potere o dominio sugli altri, e' l'urlo dell'uomo che sceglie di godere dell'esistenza nonostante tutto. E', in sintesi, l'imperativo dell'uomo che sceglie di volere.


mi pare.

Belphagor ha detto...

@crazy time: non so se citi testualmente, ma è esattamente quello che volevo dire citando nietzche: e qui ritorna la domanda del post !
PS:semplice appasionata, o "filosofa" nella vita ? :)

Anonimo ha detto...

Sì, pazienti amici e la mia vita mi vuole ed io mi sento, momento per momento, già vissuto: la riascolto attimo per attimo, la vita, per averne emozione e potermi identificare: sapere quale me stesso voglio essere oggi—VdP mi somiglia perché è già oggi il mio domani che domani vuole essere oggi. E so che sono e segno la linea dei miei confini che difendo perché davvero esistano.
E mi distinguano uno assieme agli altri, come adesso con voi.
La condizione umana è anch’essa vita, credo—e duro è non aver confine a farla più vita e ingoiarla intera.
coccoina

Crazy time ha detto...

Una citazione cosi' lunga non la ricorderei mai :)

adoro la filosofia e su Nietzsche ho quasi scritto una intera tesi di laurea. Non l'ho potuta completare perche' alla fine del terzo capitolo, a lavoro quasi concluso, ho scoperto che essendo laureanda in lingue e quadriennalista di inglese non potevo scrivere del tedeschissimo Friederich. Ho ripiegato su D. H. Lawrence, ricominciando tutto da capo.
L'amante di Lady Chatterley, piu' ose', ma meno potente ;)

Belphagor ha detto...

@crazy time:ma noooooo ! Dev essere stata davvero una amarezza enorme...però è anche una storia buffa!!

Crazy time ha detto...

e' successo pure che mi annullassero un esame perche' l'avevo anticipato troppo. era il primo esame del secondo anno, invece di farlo nella prima sessione del nuovo anno, l'ho fatto nell'ultima sessione dell'anno precedente, me lo hanno annullato! ma cavolo, dico io, ma datemi un premio! poi ho risolto con il prof. che me l'ha riverbalizzato.....


a un mio amico e' successo che il prof perdesse la prova scritta e che per questo non lo ammettesse all'orale. !!!!

Belphagor ha detto...

Non mi stupisco...anche io ho dovuto scontrarmi con gli esami fatti "troppo presto", spesso il merito non è assecondato nell' università italiana !