sabato 8 novembre 2008

Democrazie...

Questo post lo scrivo in treno, facendo il fissato con il portatile sulle gambe. Per la verità ho poca fantasia, ho staccato alle 5, colazioncina con i colleghi, letto alle 6, sveglia alle 10 per prendere il treno, questo, che mi porta verso casa: una tabella di marcia di tutto rispetto, no !?
Ieri sera parlavo al telefono con un amico, persona stimabilissima, di una certa cultura, intelligente, laureato, masterizzato e dottorato. Bene, mi riportava ridendo la simpatica uscita del nostro PdC (sì dai, quello col lifting e il trapianto, quello con la faccia come il culo, quello con la testa di c...va be', ci siamo capiti) sull' abbronzatura di Obama. Rideva di gusto. Io non ero esattamente delle stesso umore, e gli ho fatto notare che forse è ora di smettere di ridere di queste uscite, è ora di finirla con l' immagine del simpatico buffone, che se anche tra di noi di sinistra facciamo passare la vulgata dell' istrione, scusate il francese, ma sono cazzi amari. Devo dire che tutta sta tirata l' ho fatta un po' piccato, perchè mi sono veramente stancato di sentire gente che ride alle “battute” del bauscia. Lui allora, altrettanto piccato, se ne esce con una frase che mi ha alquanto agghiacciato “Va bhe, ma al di la di quello che facciamo in cabina elettorale, che possiamo fare ?”. E comincia a sostenere, con mio sempre maggior sgomento, che lui non capisce chi si indigna per le uscite del premier, così come chi è in piazza contro la Gelmini (tra l' altro circola voce che abbia aumentato alcuni fondi destinati alla ricerca, se avete informazioni ne riceverei volentieri), perchè hanno avuto la maggioranza, le urne li hanno premiati, quindi per cinque anni noialtri mosca; anche perchè, aggiungeva, comunque non serve ad una cippa lippa e quindi meglio farsi quattro risate. Devo ammettere che a questo punto gli animi si sono un po' scaldati, perchè io accalorandomi ho detto che una democrazia che esiste solo il giorno delle elezioni è una ben misera democrazia, che la democrazia va ben al di là del suffragio universale (non ci scordiamo che, per esempio, in Bulgaria votavano alla grande, e non mi pare che di democrazia ce ne fosse molta, ai bei tempi dell' URSS); lui allora ha tirato fuori che io sono il solito “comunista” (parola che nell' accezione che le diamo tra noi è più vicina ad “intellettuale di sinistra”) e che le piazze le “manovra” il PD. Morale della favola ci siamo salutati con un pizzico di acredine.
Tutto questo mi ha fatto pensare: anche tra le persone più “politicamente consapevoli” si sta facendo strada questa idea, spinta anche dal berlusconiano “abbiamo vinto, adesso lasciateci lavorare in santa pace”, che la democrazia si fermi al voto: una specie di concorso, con una giuria di 50 milioni di persone, chi vince vince, e per cinque anni vaffanculo. Peccato soltanto che una democrazia così, non è una democrazia neanche un po. Democrazia è comprare il giornale (o meglio ancora i giornali) ogni mattina, è informarsi, è discutere tra amici, al bar, accalorarsi ogni giorno per uno stronzissimo DDL, o per la legge sul testamento biologico (che sembra scritto dal mio vecchio amico, il Cardinal Ruini), è aprire un gruppo pro Obama su Facebook, è manifestare o non manifestare (nei paesi sovietici era obbligatorio andare in piazza per il primo maggio, un buon esempio di come non sempre le manifestazioni siano sinonimo di democrazia), è fare una raccolta firma, è candidarsi nel proprio municipio, è andare in un locale piuttosto che in un altro perchè i proprietari del primo sono del PD ed i secondi del PDL. Insomma la democrazia (per parafrasare Gaber) è partecipazione, e non solo alle elezioni.
Bene, sbrodolata finita: forse qualcuno sarà contento di sapere che il vostro umilissimo servo Belphagor ha fatto faville per quel suo impegnuccio, ed è financo riuscito a capire cosa il vecchio Frack biascicasse nel suo britannicissimo e chiusissimo inglese. Il vostro servitore si chiede anche se abbiate mai avuto occasione di notare che quella dei ricercatori è la classe lavoratrice peggio vestita di tutte...

14 commenti:

Artemisia ha detto...

Per prima cosa, complimenti vivissimi anche se non avevamo dubbi sul tuo successo.
Secondo, sì, confermo, i ricercatori di solito sono vestiti male. Io bazzico quelli di fisica. Di altri non so.
Terzo, il consiglio dei ministri ha approvato un decreto nel quale fa qualche passo indietro riguardo a università e ricerca. Il mio direttore, professore universitario, che ultimamente non dorme la notte pensando al fatto che non riuscirà a sistemare i nostri precari, ieri mi era parso un po' rassicurato. Oggi però leggo sul sito della FLC CGIL che lo sciopero del 14 è conformato perchè quello che offre governo è un po' "un piatto di lenticchie". qui il comunicato.
Infine, sul concetto di democrazia sono pienamente d'accordo con te e mi fa piacere trovare giovani che ce l'hanno ben chiaro. Tra l'altro quello che tu dici l'ho sentito affermare ultimamente anche da Furio Colombo e Moni Ovadia, due persone che stimo molto.
Ciao!

Belphagor ha detto...

Io bazzico quelli di psicologia, ed è stato divertente la prima volta che mi sono presentato in laboratorio di neuroimmagine:io per l occasione in giacca e camicia (divisa che non mi è abituale) mi sono trovato davanti un mare di t-shirt e jeans sdruciti, non posso dire che, al di la dell imbarazzo del momento, non mi abbia fatto piacere ! Il fatto di essere d accordo con Colombo e Moni Ovadia non può che consolidarmi sulle mie posizioni ! E grazie dei complimenti !

Anonimo ha detto...

credo di essere riuscito ad accreditarmi
NELQUALCASO torno a congratularmi!!!!!
però che fatica!

marco1946 ha detto...

credo di essere riuscito ad accreditarmi!
NELQUALCASO ancora complimenti!!!!!

Belphagor ha detto...

sì, ci sei riuscito...grazie ancora !

Belphagor ha detto...

@arte:ho letto il comunicato, insomma il solito make-up dell' ultimo minuto buono solo a rassicurare gli sciocchi ! Certo che sti trucchi squallidi sono proprio degni di chi li mette in atto !

Artemisia ha detto...

Venerdì mi toccherà venire a Roma alla manifestazione. Tu pensi di esserci?

Belphagor ha detto...

@Arte:parliamo di quella dell'14 ? Credo proprio di sì ! Ma perchè "mi toccherà"?

Anonimo ha detto...

alcune considerazioni: la prima è che mentre scrivo questo commento sei seduto al mio stesso tavolo, buffo no? La seconda è che siamo contentissimi di come hai superato splendidamente la tua "presentazione". La terza riguarda il tema del tuo post: ebbene credo che il pericolo sia proprio quest'allontanamento dalla politica, questa forma di distacco per cui si gareggia ogni cinque anni, chi vince governa e chi perde si fa una lunga vacanza. Non è così! A parte che l'opinione pubblica è mobile e si forma e plasma anche sul dibattito politico che c'è nel paese; poi bisogna dire che la storia ci dimostra che i grandi movimenti che creano dibattito nel paese in qualche modo influiscono sulle decisioni di chi governa. Da ultimo vorrei dire che fare opposizione (il problema semmai oggi è proprio questo e cioè che l'opposizione finora è stata deboluccia) prepara a governare, seleziona una classe politica, fa da palestra alla futura classe dirigente. E' proprio il Cavalier Banana a pensare che , una volta vinte le elezioni si governa possibilmente senza l'intralcio dell'opposizione, che è l'esatto contrario di quello che dobbiamo sostenere noi. Anche in questo caso, comunque, il cavaliere si è contraddetto, perché nel 2006 la menò per una vita con la storia dei brogli!

Artemisia ha detto...

sì, intendo quella del 14. "Mi toccherà" nel senso che speravo che il decreto fosse un passo avanti tale da rendere inutile lo sciopero perchè in effetti un centinaio di euro e passa di giornata di sciopero e la levataccia alle 4 me li sarei risparmiati volentieri. Ma così è e sento il dovere di partecipare.

Seneca, oltre che sulla storia dei brogli, il cavaliere se la menò anche con la manifestazione del dicembre 2007 continuando a dire "la piazza va ascoltata".

Comunque, ragazzi, voglio condividere con voi una cosa. Oggi sono andata a fare un'escursione sull'Appeninnino e abbiamo incrociato un gruppetto di persone piuttosto anziane, salutandosi come si usa fare in montagna, mio marito ha cominciato a fare lo spiritoso come al solito ed ha aggiunto: "Eh, sono un po' come Berlusconi, non riesco a trattenermi nel fare le mie battute". Non vi dico queste signore come si sono accalorate per ribadire che loro Berlusconi non l'avevano votato e ce l'avevano con quelli che l'hanno votato e non lo confessano.
La Toscana è così, gente. Forse anche l'Umbria? Certe volte mi sento di far parte di un altro paese.

Anonimo ha detto...

@ Artemisia : mi scuso con Belphagor per utilizzare il suo blog a fini personali ma. Ma volevo dire ad Arte che io mi sento SEMPRE parte di un'altro paese, un paese nel paese ; fa piacere sentire voci di dissenso, raccoglierle quasi per caso però alla fine, ne segreto dell'urna, come si dice, la gente vota tenendo una mano sul portafoglio e lisciandosi il folto pelo sullo stomaco.

Artemisia ha detto...

Io credo pero' che la signora fosse sincera perche' e' stata talmente appassionata nella sua esternazione, assolutamente non richiesta, come se si fosse toccato un tasto dolente per lei.
Il senso di estraneita' e' comune, caro Seneca.

Anonimo ha detto...

basterebbe citare il fatto che la classe politica di maggioranza, non rappresenta "coloro che li hanno votati", bensì il popolo italiano. E non lo dico io, lo dice - mi pare - la costituzione o qualche altro documento fondamentale che io posso anche non conoscere, ma che loro dovrebbero sapere a memoria. Meglio delle tabelline.

Belphagor ha detto...

@alicesu:non avrei potuto dirlo meglio !