Ci sono film che hanno "fatto" la generazione X, film che ne hanno parlato ("Risky Business", "The breakfast Club", "Top Gun" , rispettivamente '83, '85 e '86), per lo meno per il suo versante più "eighty" (pensiamo che il personaggio di "Maverik" in Top Gun doveva avere circa una ventina d' anni nell' ottantasei, quando il film fu girato, per cui era della classe '66) e film che l' hanno criticata (specialmente negli Stati Uniti, dove buona parte di questa generazione ha coinciso con quella degli yuppie) come "Wall Street" con Micheal Douglas ('87). Film a loro modo "classici", film che pressochè tutti hanno visto almeno una volta nella vita; ma come descrivono questi film i venti-trentenni dell' epoca ? In "Risky Business" e in "Top Gun" come giovani arrivisti disposti a sacrificare tutto per il successo, come giovani ideologicamente spiantati e confusi (benché consapevoli dei propri mezzi) in "The Breakfast Club" e come sedotti dal potere ma ancora in grado di redimersi (solo però con la spintarella dell' FBI) in "Wall Street". Quasi contemporaneamente a questi film ne uscivano altri, che non parlavano dei giovani adulti, ma dei bambini e dei ragazzi di quegli anni, in particolare penso a tre film, che ognuno dei ragazzi che hanno circa la mia età conoscono quasi a memoria: "ET" ('82), "La storia infinita ('84) e "I Goonies" ('85) (chi li ha riconosciuti dietro al titolo del blog ?). E come sono questi bambini ? Cosa accomuna i protagonisti di questi tre film ? Sono tutti, irrimediabilmente, dei perdenti. Pochi ma buoni amici, una generico disinteresse per il mondo che li circonda, un interesse molto maggiore per il "proprio" mondo, costruito nella fantasia o con le persone che sono loro accanto. Non solo, questi bambini sono spesso vittime dei più grandi, degli yuppie (in questo particolarmente indicativo "I Goonies"), di personaggi che potrebbero essere i protagonisti dei film citati più sopra. Questi bambini però puntualmente, inesorabilmente direi, diventano attori di eventi importanti, eventi che li riscattano, "momenti di gloria". E dopo, dopo che l' avventura è finita, dopo che tutto è tornato alla normalità, lungi dal raggiungere la popolarità, dall' appiattirsi su le persone che li circondano, rimangono quello che sono, solo consapevoli di quanto valgono, diventano quello che è secondo me un personaggio fondamentale della mia generazione, quello che una volta una persona che amo molto ha definito "uno sfigato di successo". Insomma questi bambini erano dei normalisti in erba, ma il normalismo è un capitolo a parte...
To Sky or not to sky?
20 ore fa
4 commenti:
a volte penso di non meritarti! Sul "normalismo" spero vorrai intrattenerci più a lungo.
"normalisti" sta per frequentatori della Normale di Pisa? :-)
Oh no ! Normalisti sta per "seguaci del normalismo" :)! Seguiranno spiegazioni !
Attendo con ansia. :-)
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