mercoledì 4 marzo 2009

Le riflessioni di un mentecatto mentre torna a casa dal lavoro alle tre (Parte I: l' etica del lavoro - Parte II: l' elemosina e i barboni.

Ieri sera bel bello (oddio, bel bello...) me ne tornavo a casa dopo una sturbante notte di lavoro in disco. Ero da solo, abbiamo fatto 180 e dico 180 ingressi. Aggiungo solo che il capo a fine serata, invece dei concordati 50, mi ha sganciato la bellezza di 70 neuro, e scusa se è poco.
Comunque, quando torno a casa da solo ad una certa ora, complice la stanchezza, il vuoto, la pensosità che mi circonda, mi metto a pensare anche io.
E penso a briglia sciolta, ovvero lasciando simpaticamente la mente libera di volare da un argomento all' altro.

Parte I:non ho mai lavorato alle presse, non ho mai saldato lamiere, non ho mai spaccato legna. Però saltuariamente è da quando ho 17 anni che mi invento dei lavori: cameriere al pub, commesso in libreria, educatore per disabili, operatore per disabili (che è come il lavoro di prima, ma con in più l' igiene personale, dico la loro, non la mia che è carente comunque), pubblico da Cucuzza (sì, pochi lo sanno ma ho fatto anche questo e vi assicuro che preferivo fare igiene dentale ad uno schizofrenico che cercava di mordermi la mano) e barman. Non lavori particolarmente pesanti, però via. Insomma tra i miei amici, sono quello che, in quanto ad esperienze lavorative, sta messo meglio. Strano, per altro, perchè passo sempre per l' impedito della compagnia, o quello senza iniziativa (anche a casa per altro). Bon, Questo per dire che comunque due o tre cose sul lavoro le so. Che lavorare stanca. Che avere i soldi in mano alla fine del servizio ti fa apprezzare quel lieve dolorino alla schiena doovuto all' alzare dalla carrozzella quel tetraplegico obeso (dio che bene gli volevo !). Che il capo è il capo anche se sorride molto e si fa dare del tu. Che il lavoro è un impegno, e una volta che te lo sei preso, lo devi portare a termine.
Tutte queste cose il mio amico L. non le sa. Intendiamoci, gli voglio un bene dell' anima e darei un braccio per lui. Però quando si parla di lavoro gli metterei le mani addosso. Per dire, è uno che al primo stage che ha fatto (ed aveva 26 anni, N.B.) è tornato il primo giorno e ha detto "Il capo è un po' stronzo, sai è uno di quelli che se dice una cosa, tu la devi fare!". Ovviamente io ero troppo basito per spiegargli che il suo capo non era stronzo, era solo il suo capo.
Bon. Non sapete quanto mi ha scassato la minchia con la storia che lavoro nei weekend. "Ma ti perdi tutte le serate fighe, ma chi te lo fa fare, ma questo venerdì c è Condominio (la serata elettronica più figa di Roma), ma chiedigli un giorno..." ecc.
Io inizialmente glissavo, poi acidamente chiedevo se lui mi avrebbe corrisposto 70 euro, se uscivo con lui il sabato. Fino a dovergli spiegare che nel Bancomat i soldi non ce li mette il comune di Roma, ma qualcuno. E se questo qualcuno anzichè essere Mamy and Daddy sei tu, allora devi lavorare.
Però non ha funzionato.
Ieri è passato a trovarmi: bancone affollato, gente che si sbracciava per ottenre la mia attenzione, io che con un mano pestavo lime,zucchero e menta per un mojito, con l'altra spillavo una birra e con l' altra...no, sò finite, va bè, avete capito la situazione. Lui si guarda intorno con quella sua aria sempre un po' spaesata e mi fa "Ma non te li puoi prendere cinque minuti già che sono passato?".
Il discorso è che nella vecchia idea dell' etica del lavoro qualcosa di vero c'è, e che chi il lavoro non sa manco cos è non lo può proprio capire.


Parte II: tornando a casa chi ti trovo sotto il portone, se non il mio barbone di fiducia, con i suoi splendidi cani e un fiato che sembrava di stare in una distilleria?! Mi sono fumato una sigarettina con lui e poi ho riflettuto sul modo in cui faccio l' elemosina. E mi sono accorto che sono assolutamente abitudinario in questo, e che vado profondamente a simpatia. Per dire, c è una ragazza Rom con un bambino bellissimo, avrà una trentina di anni lei e tre e mezzo lui, lei è sempre sorridente e gioca con questo bambino costantemente, lo fa ridere e lui sembra davvero un sacco contento. A lei lascio sempre qualcosa, come anche a suo marito, che è brutto come la fame ma ha un aria da gitano vecchio stile che mi manda fuori di testa. Invece alla signora Rom cinquantenne piagnucolante non le do niente manco me cacciassero un occhio ! Perchè? Perchè mi sta profondamente sulle palle.
E poi appunto c è il barbone di fiducia, quello con il quale ti fai due chiacchiere e ti bevi un paio di birre (a San Lorenzo non mi sembrava vero di bere Peroni al tavolo con lui!) ha una storia da raccontare e, se riesci a capirlo mentre biascica, ti intriga.

Va bè ho scritto un post inutilmente lungo e neanche molto interessante mi sa.
Ai poster l' ardua sentenza!

13 commenti:

Spinoza ha detto...

Il post è interessante invece. Mi fa capire quanto il mio "lavoro" abbia le virgolette attorno.

Anche se, devo esser sincero: sono le 20.40 e sono ancora al lavoro. E dopo 12 ore di computer gli occhi ti cascano. Solo quello.

Belphagor ha detto...

@Spinoza:lo so, lo so. Quello che ora è il tuo lavoro (senza virgolette) è quello che spero sia il mio (da quello che ho capito ti stai dottorando), solo che io lo farò in psicologia(se vinco il concorso). Questo post non voleva mica essere un atto d accusa per i lavori "intellettuali", voleva solo essere una riflessione su quanto sia importante "capire" cosa voglia dire lavorare.

Crazy time ha detto...

anche strazioman aveva il suo barbone di fiducia. Io non ce la faccio, perdonatemi, ma stare vicino a qualcuno che ha un cattivo odore mi e' impossibile. Sono stronza, lo so.

valeriascrive

Anonimo ha detto...

I gusti son gusti, anche per le elemosine. Non è detto che i mendicanti debbano essere tutti simpatici. E poi, chi ha detto che fare il barman non è faticoso? CHI???

Anonimo ha detto...

Oggi non sono dell'umore giusto per dirti quello che vorrei su questo post. Dico solo che non è lungo ne inutile e c'è , invece, tanto della tua sensibilità e profondità. A volte si insiste nel guardare da una sola parte e non si vede l'insieme, è un atteggiamento miope, lo so, ma capita di averlo. Noi per tanto tempo ci siamo concentrati su alcuni aspetti della tua vita non vedendo che stavi invece sviluppando un'autonomia che forse, per certi versi, faceva anche un po' paura. Vedi, per un genitori, può rassicurante pensare che il figlio non diventi mai autonomo ed abbia sempre bisogno di una guida, perchè quando ve ne andate (non fisicamente, dico) comunque rimane un vuoto dentro. Poi , con il tempo, ci si abitua a considerarvi come persone autonome da noi; i tuoi fratelli sono stati più fortunati, tu hai fatto un po' da apripista in tutto. Però è anche grazie a te, loro ancora non lo sanno e spero che un giorno lo capiranno, se si sono emancipati prima. E' il destino di chi arriva prima, caro F., degli esploratori, dei pionieri; arrivano e preparano il terreno a spese loro.

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto tanto questo post. :)

Comunque i capi son stronzi, quello c'e' poco da dire. Pure io ero stronzo, quando avevo qualcosa da "capare".
E poi i capi non capiscono mai niente. Io ovviamente capivo tutto quando "capavo", ma solo perchè "capavo" in piccolo. ^_^

Sento che è tutto molto vero, specialmente riguardo l'etica del lavoro. Grazie per il post.
E complimenti per come vivi 'sto bordello allucinante.

Lario3 ha detto...

Interessantissimo, sì, sì.

Grazie mille per il commento, CIAO!!

Belphagor ha detto...

@crazy time: hai perfettamente ragione, non sei stronza, è solo che questo ha un così intenso odore di alcol etilico da coprire qualsiasi altro olezzo da lui emanato...e alla fine sulla puzza di alcol posso anche transigere !
@alianorah: hai ragione, fare il barman E' faticoso. Specie se il figlio del capo scassa :)
@seneca: lacrimuccia :°) !
@simetilico: a parte i complimenti per il nick, che è uno dei più assurdi che abbia mai visto, grazie mille !! Ma alla fine tutto sto boredello non è così accio come sembra !

Artemisia ha detto...

Belphagor, sei un grande! Ti fa davvero onore quello che hai scritto. Magari fossero tutti come te i giovani ed invece mi sa che la maggior parte siano come il tuo amico L (con tutto rispetto per lui che sara' sicuramente un bravo ragazzo). Lo vedo guardandomi in giro: i ragazzi oggi crescono con la ingiustificata certezza che a loro tutto e' dovuto, che i diritti ce li hanno tutti e i doveri... che? i doveri? cioe'?
Non e' colpa loro, anzi, forse e' colpa di noi genitori perche' se cresci a pappa scodellata e magari anche masticata come puoi scoprire che il mondo la' fuori non e' cosi' e che ogni cosa te la devi conquistare con duro lavoro e sacrificio? Poi un giorno pero' purtroppo questi ragazzi cozzeranno contro un muro (salvo pochi fortunati) e l'impatto sara' tosto.

Complimenti anche per il bel post. Aspettiamo la parte III e magari anche la IV, V, VI,....

Anonimo ha detto...

bello :)
è vero sì, manca un po' l'etica del lavoro, ma anche l'orgoglio.
però non ci sono anche buoni capi,in giro, o io son stata fortunata. forse anche cerco di non dimenticare che sono loro a mettersi a rischio, a sostenere gli oneri delle attività, a dipendere in parte dalle tue capacità e serietà, e spesso a lavorare più ore dell'orologio. almeno nel mio campo.

Lario3 ha detto...

Grazie mille per il commento, CIAO!!!

Anonimo ha detto...

molto bello il post (e non è neanche lungo): quando uno vive molto intensamente, ha molte cose da dire
vorrei sapere cosa si prova ad avvicinare cucuzza (con quella faccia da manichino); magari lo hai già raccontato, ma mi sono perso la pagina

Belphagor ha detto...

@arte:grazie, grazie, grazie!
@marco:vedo che sei l' unico che ha colto la chicca del figurante da cucuzza:per premiarti quanto prima farò un post sul rutilante mondo della televisione!