mercoledì 10 giugno 2009

Gli amori più veri sono quelli che non durano più di sei minuti...

Mi innamoro spesso.
A volte anche tre volte al giorno.
E non pensiate che con questo voglia sminuire alcunche! Parlo di innamoramento, non di amore, però vale lo stesso.
Vedete. Mi capita di innamorarmi di perfette sconosciute. Sul tram, in clinica, in facoltà.
Basta un attimo. Due grandi occhi. Un naso carino. Un aria particolare. Dettagli.
Dettagli che restano impressi.
Immagino di fermarla, di parlarle e di scoprire che dietro quei grandi occhi, quel naso carino, quell' aria particolare, quei dettagli, ci sia tanto altro.
Chissa che musica ascolta, se le piace il sushi, Marquez e la birra rossa.
Chissa se a letto preferisce stare sopra o sotto, se è timida o intraprendente, ingenua od esperta.
Non mi ci arrovello tutta la giornata, a volte giusto il tempo di guardarla passare.
E quando dico che mi innamoro, non lo dico per dire, ne mi inganno, ne sminuisco la portata della parola che uso. Non c è vocabolo che sia più corretto di questo.
Mi innamoro.
Certo, il fatto è che non mi innamoro degli accidenti, ma della sostanza. Mi spiego meglio. E' un caso che la ragazza del tram abbia gli occhi neri, quella che passa col vestito bianco nei corridoi della clinica il naso all' insù, e che la gelataia abbia lunghi capelli color miele. Sono accidenti, per l' appunto.
La sostanza è LA donna. Accidenti e sostanza, comodo no?
Poi accade che alle volte riesca a superare la mia invincibile timidezza ed imbranataggine e le fermi davvero.
Sul treno, l' ultima volta che son tornato da Spoleto, davanti a me si siede una ragazza, diciamo una ventina d' anni. E' bellissima. Ha occhi grigio verdi, capelli castani ricci colore del miele di castagno. Naso pronunciato ma dritto, aristocratico. Un aria assieme buffa e sexy. Indossa una camicietta bianca con le maniche un po' a sbuffo, e jeans a sigaretta. Ha mani curate con lo smalto rosso. Indossa dei sandali da urlo. Mi sono innamorato.
La guardo meglio, è un viso noto.
Pensa. E' una ragazza che nel mio periodo di religiosità frequentava la parrocchia. Era più piccola ovvio, ed allora era una ragazzina molto graziosa.
Oggi è semplicemente splendida.
Mentre i Virgin Prunes e i Sister of Mercy (colonna sonora assurdamente azzeccata) si succedono nel mio i-pod la osservo. Dormicchia. E' irresistibile.
Immagino che voce calda e espressiva possa avere, quanto sia dolce e delicata nei modi. Immagino che sia su quel treno per andare nel suo appartamento di studente fuori sede, a studiare per l' esame. Immagino che sia qualcosa legato alle lettere, forse antiche, ma direi moderne. Un quadro perfetto, nella mia testa.
Arrivati in stazione mi accorgo che ha una valigia enorme, mi offro di aiutarla e colgo l' occasione per chiederle se si ricorda di me.
Mi dice che effettivamente sì, si ricorda. Il problema è che me lo dice con una fastidiosissima voce acuta, con un pesantissimo accento umbro.
E chiacchierando un po' mi dice che è a roma per un corso di "estetica", che ad una più approfondita analisi (io sciocco avevo pensato fosse una specie di Master di Filosofia) risulta essere un corso per estetiste. E all' improvviso noto lo stonato tatuaggio di una farfalla sull' avambraccio, e una miriade di altri difetti. Che prima, lo giuro, non c 'erano.
E' tutto finito. Gli accidenti hanno surclassato la sostanza.
A volte penso che se De Andrè, o meglio Brassens, avesse davvero assaggiato le labbra di tutte quelle belle passanti, al posto dei rimpianti avrebbe avuto un sacco di rimorsi.

9 commenti:

Crazy time ha detto...

tuttavia tu non mi pare abbia spiegato la filosofia dei sei minuti.


:)

Anonimo ha detto...

certo a volte è così. Ma a volte no. Per ciò che riguarda la "filosofia dei sei minuti" credo che nessuno meglio di me ti possa comprendere.

Lario3 ha detto...

Hai una buona media... non si può dire che tu non viva amando :-D
Grazie per il commento, CIAO!!!

Federica ha detto...

geniale (il corso di estetica fa il paio con l'uscita di mia sorella che pensava sua cognata volesse mascherare la bambina da Lara del dott.Zivago invece che da Lara Croft). Anch'io (non so se si direbbe) da ragazza mi innamoravo ogni sei sette minuti. Poi mi sono lentamente innamorata di uno solo e non mi e' successo piu' (senza nessuna intenzionalita'). Un po' mi dispiace..

Artemisia ha detto...

In effetti i miei veri amori hanno avuto come oggetto uomini che conoscevo già superficialmente e che solo dopo, conoscendo il loro "io interiore" mi hanno fatto innamorare.
Quelli che mi hanno attratto a prima vista, come i casi che hai citato, sono stati sempre una delusione.

Anonimo ha detto...

Io mi innamoro ogni dieci anni in media...quasi sempre non corrisposta. 'na tragedia. Che filosofia vogliamo applicare?

AMANECER58 ha detto...

UNA FARFALLA? MA NON E' CHE HAI INCONTRATO UNA DELLE PAPI GIRL? PER CASO AVEVA ANCHE LA MINI BLU'?

caterina71 ha detto...

avrei da ridire su questa filosofia dei 6 minuti..forse un'emozione forte, intensa, soffocante, dura sei minuti, ma l'amore no, l'amore si costruisce nel tempo..credo che la tua sia una provocazione..!!
comunque mi sono fatta un giretto in questo tuo blog..molto accattivante..

Malensa ha detto...

eh! Bel pezzo!
Forse ti innamori dei tuoi stessi sogni! E forse e' questa la cosa piu' bella dell'amore. La completa trasposizione della realtà nella materia del sogno.
Ostinato. Tre volte al giorno!

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A quelle con i tatuaggi, toglieremo 1 + 1/2 AHAHAHAHAH!