sabato 4 luglio 2009
Giovanni Lindo Ferretti
La serata non è delle migliori. Sono stanco, stanchissimo. Ha piovuto fino alle sei del pomeriggio, fa un caldo umido e l' aria è appiccicosa, sembra di nuotare più che camminare. A Forte Antenne, Villa Ada, devo arrivarci a piedi, perché con i mezzi mi perderei. Il biglietto costa 13 euro, non tantissimo, ma neanche una sciocchezza, per me che al momento sono scannato. Arrivo alle 21:30, il concerto inizierà tra un ora, mi tocca pure aspettare.
Mi siedo in terza fila, bello vicino al palco. Mi annoio un po', sono venuto da solo.
Sul palco quattro sedie. Scommetto su una fisarmonica ed un violino, forse anche una chitarra.
Mi annoio.
Poi tutto cambia. Giovanni Lindo sale sul palco, e tutto cambia. E' alto e magro, sgraziato, dinoccolato. Buffo, direi, quasi più ora di quando era il leader dei CCCP; non è un uomo che l' età ha reso più affascinante.
Averei quasi vinto la mia scommessa. Assieme a lui un fisarmonicista ed un violinista, più una seconda voce, un tenore che vedresti bene ad una festa popolare, a cantare canzoni tradizionali.
La musica comincia, e per due ore mi scordo di tutto. Come sempre l' impressione, nel sentirlo cantare, è che qualcuno gli abbia sostituito la trachea con una canna d' organo. Legge, canta, recita salmodie, grida, si alza, si rimette seduto. E non puoi staccargli gli occhi di dosso. La musica è assieme sacra e profana, sensuale e cerebrale. E' come una festa di paese elettrificata, un canto sacro divenuto musica elettronica. E' una messa, una festa, uno spettacolo, una dichiarazione di fede. Il pubblico è rapito, alla fine di alcuni pezzi esplode in un applauso liberatorio, altre volte può solo restare in silenzio a pensare, a riflettere, su ciò che ha appena sentito.
Nei suoi pezzi celebra la vita e la morte, il continuo fluire delle stagioni e dei tempi della natura, un canto che cresce sommessamente, i suoi Appennini, la sua fede assieme semplice e complicata, popolare ed alta.
E ti aspetti che uno così stia sulle sue, si ritiri. E invece si concede al suo pubblico sempre sorridente ed ironico, scusandosi per le sue dimenticanze, poiché è l' unico concerto che farà quest estate ed è "appena sceso dalla montagna". Sorride, si sporge, sembra sempre cercare qualcuno tra il pubblico.
Alla fine del concerto qualcuno gli lancia delle rose sul palco. Le raccoglie con un sorriso, le stringe, sembra veramente soddisfatto. Poi ci regala un bis, quasi meglio del concerto stesso, e canta "Amandoti" come se fosse la cosa più bella che abbia mai scritto (e forse lo è).
Il concerto si chiude con la litania/ritornello "per ultimo non ultimo li polverizzaerà, per ultimo non ultimo li polverizzerà"; la voce sfuma lentamente, così gli strumenti, il palco resta vuoto.
Ma resta piena la sensazione di aver visto uno dei pochi artisti, nel senso più pieno del termine, della musica italiana, uno dei pochi veramente carismatici, in un panorama così piatto. Uno che è punk adesso tanto quanto nell' 82, ma con altre forme, altri contenuti. Uno che, a sentirlo parlare, sembra un Nietzsche che ha incontrato la fede. Inquieto e sereno.
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8 commenti:
Perchè come etichetta hai messo anche "ideologie"?
Ma, devo ammetere che, a differenza di Uno, io le tag le metto un po' a "pene di segugio" :D , cmq era essenzialmente relativo all' evoluzione del personaggio Ferretti.
"amandoti" mi fa venire i brividi, quella voce incerta contiene tutto la struggente de-lirio dell'amante, inteso come colui che ama. Bellissima canzone anche ne''intepretazione di Gianna Nannini. Stasera ho discusso con tuo fratello perché contestavo l'affernazione che Maicol Gecson è uno dei più grandi artisti del mondo (testuale dal TG 1); cosa dire allora dei nostri grandissimi compositori italiani?!?
Guarda laciamo perdere Maicol Gecson va, parlando di GLF sì, è un grande autore, e anche un grande esecutore. Lui non si definisce cantante ma "cantore"...direi che ci prende!
Allora anche tu non navighi benissimo, carino! :-)
Ora scorro il resto! ... se non mi perdo prima! m
questo l'ha letto?
http://www.donzauker.it/2008/05/26/giovanni-lindo-ferretti/
@malensa:e già!!
@federica:e come non l ho letto! Ancora rido!
Beh, 13 euro ben spesi!
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