martedì 28 aprile 2009

Live in Berlin!

Qualche giorno fa ho notato, su Facebook, l applicazione "Living social" "Five album that shaped me" (per i non anglofoni cinque album che mi hanno "formato"). Non ho esitato ad inserire tra i cinque "Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età", primo LP dei CCCP. Perchè è un album che davvero mi ha formato in qualche modo, o perlomeno ha formato i miei gusti musicali a venire: il suono fra il punk e l industrial stemperato dalle liriche tese, ironiche, rabbiose, colte e popolari di Ferretti e soci mi hanno sicuramente preparato a sound più pesanti di la da venire. In più quest album mi ha aperto gli occhi su una certa estetica (ed etica?) punk, che fin ora mi sfuggiva. Il comunismo (o meglio il "sovietismo") degli alfieri dell Emilia punk (e paranoica) è fatto più di amore odio e ironia che di reale adesione. I canti della sonnolenta emilia di provincia, il comunismo di governo, quasi borghese, sono storpiati e violentati da Ferretti più per il gusto della rottura che per reale adesione ad un estremismo di sinistra. Credo che in qualche modo i CCCP utilizzassero la falce e martello come i punk londinesi nel 77 utilizzavano la svastica: come rottura estrema delle regole della società in cui vivevano. Ferretti adottando l estetica sovietica fa un passo ancora più profondo, mettendo in luce l ipocrisia del sistema Emilia in cui viveva:volete il comunismo, eccovelo in tutta la sua dirompente potenza rivoluzionaria. Il resto è storia e vita privata (a differenza di molti non disprezzo l attuale Giovanni Lindo, trovo anzi che sia punk quasi più di allora, ma va bè!).
Tutta questa riflessione si lega al fatto che domani sera me ne parto per Berlino, città dove il duo Ferretti-Zamboni si è formato musicalmente, anche grazie all ascolto dei già citati Einsturezende. Due canzoni sono, almeno per me, legate indissolubilmente al rapporto CCCP-Berlino, e qui ve le posto.







PS:il secondo video è bruttino forte, lasciate perdere le immagini, godetevi un Ferretti allucinato come mai!

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